C'è qualcosa di pericoloso in te che mi attrae. Come la fiamma di un fiammifero: quando la osservi vuoi toccarla, perché è bellissima, ma sai che ti brucerai irrimediabilmente.
CAMILLA DI GIACOMO, Il rogo delle Anime
Buongiorno lettori, oggi vi porto con me alla scoperta di una lettura davvero molto interessante, "Il rogo delle Anime". Ho letto questo libro alla fine di dicembre e posso dirvi che è una lettura davvero particolare che non potrà non farvi girare la testa e farvi impazzire. Il lettore si ritrova invischiato, inevitabilmente, nella vita di un Dio folle, capriccioso e volubile di nome Caso. Egli si diverte a sfidare la sorte più e più volte, giocando con la vita degli altri e con la sua, affidandosi al semplice lancio casuale dei suoi dadi e compiendo gli atti più sconsiderati. In questo vortice di Caos, il lettore, analogamente alla bella e impetuosa Calliope, non può fare a meno di farsi abbindolare da Caso, lottando contro duplici e contrastanti sentimenti: da un lato, il terrore e l'angoscia, dall'altro, un'attrazione fatale e sconcertante, che non si dovrebbe assolutamente provare per qualcuno di così folle. Se Caso non basta a farvi sentire come se steste cadendo in un burrone infinito, ci pensano i misteri del passato e della vita di Calliope ad aggiungere caos al Caos. Di fatto, Calliope, da semplice ragazza universitaria con una vita ordinaria, si rivela essere di più di una banale umana. I suoi poteri sono imprevedibili, cosa che non può non attirare Caso verso di lei. I poteri di Calliope, però, le hanno fatto commettere anche degli sbagli che le hanno lasciato delle ferite nell'anima, ecco perché si rivolge ad una psicologa che, man mano che si va avanti nella storia, si rivela essere un personaggio più importante di quello che sembra all'inizio.
Se il mio piccolo commento non vi ha ancora convinto a leggere questo libro, ci pensa la sua autrice che ha cortesemente accettato di farsi intervistare...
1) Da sempre hai un grande amore per la lettura, ho notato che ti sei laureata in Lettere e che poi hai vinto i Watty Awards 2017, ma avresti mai immaginato che un giorno un tuo libro sarebbe stato pubblicato per una grande casa editrice come la DeAgostini? Come ti sei sentita?
Questa domanda, ti confesso, ha avuto il potere di intristirmi giusto un po'. Mi trovo in un momento di forte cambiamento della mia vita e, in un certo senso, di ripensamento. Ho studiato Lettere proprio perché amavo la scrittura. Dopo Lettere ho studiato Editoria e Scrittura. Crescendo è diventata un'urgenza il desiderio di lavorare nel mondo delle case editrici, ma a diciotto anni, quando ho scelto triennale e magistrale in un colpo solo, la realtà era un po' diversa. Io volevo sapere tutto, ma proprio tutto sul mondo dell'editoria, perché *colpo di scena per niente scontato* io volevo pubblicare un libro. Era il mio sogno, è tuttora il mio sogno. E non so se le mie scelte di studio abbiano poi effettivamente influito sull'obiettivo raggiunto con la DeAgostini, ma, con il senno del poi, basare cinque anni di studio su questo desiderio, forse è stato un po' eccessivo. Non lo so, immagino siano punti di vista. Forse sarei arrivata a firmare un contratto di edizione anche studiando ingegneria aerospaziale, chissà (se poi avessi retto al colpo, ma questo è un paio di altre maniche...).Quando ho messo la firma sul contratto, ammetto di essermi sentita come in un sogno. Una cosa tanto desiderata e finalmente raggiunta. Almeno così pensavo, i sogni tendono a ridimensionarsi a mano a mano che ci si avvicina. Sono felice di quello raggiunto fino ad adesso, ma non vorrei fermarmi qui, questa è la verità.
2) Caso è un personaggio indubbiamente particolare, sia per i modi di fare che per il suo aspetto, che cosa ti ha ispirato per scrivere di lui?
A me piacciono molto le "personificazioni". Prendi una cosa astratta qualsiasi, tipo il coraggio. Mi piace molto immaginare come potrebbe essere una sua incarnazione, come sarebbe la versione umana del coraggio. E nella mia vita ho scritto altre storie su questo filone: ho creato Follia e Ragione, Rancore e Rimpianto... perché oltre a personificare emozioni, elementi e cose, mi piacciono molto anche le dicotomie. Caso nasce da questo e anche da un bel carico di ispirazione fumettistica. Nell'universo DC esiste un villain, Two-Face, che prende le decisioni lanciando una monetina. Da questa fantasia è partita la voglia di creare un personaggio simile, così casuale, e perché non proprio il caso stesso? Caso poi si è sviluppato oltre, come sempre accade. Non solo prende le decisioni lanciando dei dadi, che sembrano parlargli, ma è la casualità a tutto tondo. Aspetto casuale dai mille colori e dall'abbigliamento improbabile. Carattere del tutto discontinuo e lunatico. Insomma, Caso risponde alle mie tante domande su come sarebbe una versione umana di questo filo invisibile che ci fa lo sgambetto durante la nostra vita. Ero consapevole di star creando un personaggio più simile a un villain che a un eroe. E con il tempo ho imparato a classificarlo come personaggio grigio. Quel genere di personaggi che o vengono amati o vengono odiati, oppure che suscitano reazioni molto contrastanti.
3) Ho amato il fatto che all'interno del tuo libro parli della salute mentale e di quanto sia importante prendersene cura, anche affidandosi ad uno psicologo. Questo è un tema che ti tocca da vicino in qualche modo?
Vado in terapia da due anni e forse già qui potrei fermarmi senza risultare troppo noiosa. Ma mi piace approfondire, quindi perdonami. Vado in terapia da due anni per via di un disturbo alimentare, che se era solo una dermatite sulla cima dei miei problemi, iniziando a curarla ha dato voce a un baratro di tasselli da ricostruire. Non è la prima volta che frequento lo studio di uno psicoterapeuta. Sono stata già paziente di una psicologa durante l'adolescenza, quando, per via del bullismo, non riuscivo ad alzarmi dal letto per paura di andare a scuola. Per me è stato importante e salvifico. Sono cresciuta in una famiglia in cui l'argomento è del tutto sdoganato, in cui la salute mentale è sempre al primo posto. Ma confrontandomi negli anni con miei diversi coetanei, più volte mi sono imbattuta nella frase "Io non ho bisogno di uno psicologo, mica sono matto". Non mi soffermo su quanto questa affermazione sia sciocca, ma più su cosa ha fatto nascere in me: la voglia di normalizzare il bisogno di chiedere aiuto e riconoscere le proprie fragilità. Il target del libro è molto giovane, si parte anche dai 13 anni e penso possa essere importante affrontare certi temi già a partire da quell'età.
4) Per tutti coloro che ancora non hanno letto "Il rogo delle Anime", puoi dire per quale motivo, secondo te, è un libro a cui tutti dovrebbero dare una chance?
"Il Rogo delle Anime" è un libro che si legge in tre ore. Letteralmente. E non solo per via del suo spessore non proprio eccessivo (circa 250 pagine), ma perché risulta super scorrevole. Prima dell'uscita non avrei saputo fare questa analisi, ma da qualche mese dalla sua entrata in scena, leggendo i diversi feedback ricevuti, mi rendo conto che è uscito fuori un libro davvero immersivo. Perfetto per chi ha difficoltà a leggere regolarmente, o che si trova in un momento di blocco. La storia è dinamica e con quasi 0 punti morti, un'avventura da vivere in una notte.
5) Ho notato, leggendo "Il rogo delle Anime", che il fato di Caso è rimasto nebuloso verso la parte finale. Ci dovremmo aspettare un seguito?
Non ti nascondo che nella mia testa un sequel esiste e mi piacerebbe scriverlo. Solo che non è in lavorazione, men che meno in previsione. Quindi per il momento non saprei dire. Per adesso posso dire soltanto che voglio che ci sia un piccolo seguito, giusto per chiudere davvero tutti i nodi. Come mi sarà possibile farlo ancora non lo so, ma sono disposta a pensare alle strade più bizzarre.
6) In futuro, hai intenzione di pubblicare altri tuoi libri? Se sì, hai già qualcosa in mente?
L'esperienza di pubblicare un libro è stata drammatica e meravigliosa al tempo stesso. Mi sono divertita e a me piace molto parlare del libro. Scriverlo e pubblicarlo è stato stressante, sicuramente rivedrei tutta una serie di passaggi, con la consapevolezza acquisita, ma sì, mi piacerebbe pubblicare di nuovo. Al momento, oltre al sequel di Il Rogo che mi inonda la mente con una prepotenza non richiesta, vorrei lavorare su altri due progetti. Uno è sicuramente la riscritta di "Aurora - Silenzio e Voce", storia pubblicata su Wattpad e che vorrei rivedere totalmente. E il secondo è un office romance che ho in testa da tanto, ma al momento mi sento un po' inesperta sul genere e sto avendo delle difficoltà. Ci vorrà un po' di allenamento!
Non posso che dire wow...è stato davvero illuminante sapere il pensiero di Camilla e spero con tutto il cuore che riuscirà a mandare avanti i suoi sogni e ad ottenere quel tanto desiderato "di più" che sta cercando.
Bye bye lettori, alla prossima!